Vernice mostra Natasha Melis

27 Gennaio 2017, 18:30
Casa comunale di Bioggio, primo piano

Natasha Melis

È una clessidra con acqua purissima che Natasha coccola

come un bimbo, a scandire il tempo delle sue opere che

raccontano di cielo e di terra.

 

Sono nuvole che il vento avvolge e sconvolge in un

turbine di tocchi di nero carbone, squarciate da morbidi

spazi di luce.

 

Sono erbe e fiori, ancora non hanno nome perché

appartengono ad un erbario della biblioteca dell’anima.

 

A volte si interpongono come filtri di un paesaggio

tutt’ora inesistente, oppure emergono da un mondo

liquido, da fiaba, dipinti all’acquerello con una maestria

che pochi conoscono.

 

In altri lavori il tutto si dirada, il segno si fa morbido come

polvere leggera, le linee si muovono in gesti ampi in una

danza dove l’invito a partecipare  diventa esplicito e allora

abbiamo un desiderio sensuale di essere avvolti.

 

Ma non è solo questo.

Nel tempo trascorso per arricchirsi di una ottima

formazione in continuo divenire Natasha ha e ha

avuto molte altre esperienze artistichedanza, teatro,

insegnamento, ed altre che la rendono donna con pregi

e valori unici per se stessa ma che inevitabilmente son

utili anche alla comunità.

 

Allora la percezione, la riflessione, l’azione di questo bel

percorso che ora Natasha ci

propone fanno appello ai nostri sensi, per ricordarci  che di questo mondo, sempre più

ne abbiamo un gran bisogno.

 

Giuliano Togni

gennaio 2017



N A T A S H A  M E L I S

Sono stata a lungo percorsa dal dubbio su quale linguaggio o quale concetto adottare per essere coerente con il sistema dell'arte. Nella complessità della comunicazione artistica ho scelto infine quella di una sensibilità e di un pensiero sradicato dal concetto, dove l'arte fosse essenzialmente un gesto d'amore necessario. Ciò non significa agire come un automa isolandosi dal mondo: prediligo l'intangibile alla pesantezza della materia, libera di agire secondo un bisogno primitivo, meno razionale ma comunque consapevole che anche un gesto delicato sia permeato di  significato.  In una realtà satura di messaggi, non cerco una fuga ma piuttosto un'alternativa linguistica, un rapporto intimo che leghi la mia opera all'osservatore.

Opere su carta

Le possibilità di comunicazione sono molteplici. Il lavoro di un artista è la somma stratificata di memorie antiche e recenti.

Tecnicamente nelle opere su carta, alterno il disegno con semplice grafite, per me base di ogni processo, al carbone, al pigmento, alla china e all'acqua. 

Un gesto ne chiama altri. Sono echi, rimandi, luminescenze di riflessi  interiori di ciò che l'occhio ha osservato, catalizzato, assorbito, trasformato. I miei oggetti  prediligono invece la trasparenza del vetro o la dolcezza del miele, l'opacità della creta o la lucentezza dello smalto.

La capacità  di cogliere lo splendore nei dettagli più semplici e comuni si traduce nel tentativo di metterli in risalto. Interpreto il soggetto reale seguendo il filo delle emozioni. Sono le cose piccole e umili ad ispirarmi, per la loro capacità di sprigionare forza e bellezza.

N.M - 2017

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