Sperimentazione e misura
Pittore e incisore, Armand Rondez progettava nei primi anni ‘80 di stabilirsi a Mendrisio e di aprirvi un atelier di stampa d’arte. Conosceva da tempo la regione, poiché a partire dagli anni ‘50 era stato spesso ospite a Riva San Vitale dell’amico artista Maurits Ernest Houck, il quale, nel bel Palazzo Della Croce, amava circondarsi di intellettuali, poeti, filosofi e artisti. Purtroppo la morte, sopraggiunta per Armand Rondez a cinquantotto anni non ancora compiuti, troncò i piani dell’artista. Grazie all’impegno e alle premure della figlia e della famiglia di Rondez – nel cuore medievale del Borgo, proprio lì dove egli avrebbe voluto avviare una nuova fase di vita e di lavoro, ha sede dal 2016 l’Archivio Armand Rondez (AAR), che si occupa della valorizzazione della sua opera.
Nel giugno 2018, presso il Museo d’arte Mendrisio, è stato presentato il libro Armand Rondez. La stagione dell’utopia / Zeit der Utopie, pubblicato dalle Edizioni Topík di Bellinzona e curato da Maria Will in collaborazione con Gabrielle Dominique Rondez per l’AAR.
Ora, a tre anni dall’esposizione-omaggio che Areapangeart di Camorino ha dedicato a questa avvincente e colta personalità, il Comune di Bioggio – nell’ambito della sua programmazione culturale – promuove una nuova rassegna sulla ricerca di Armand Rondez, organizzata questa volta attorno ai lavori del decennio fra il 1960 e il 1970. Un periodo molto fecondo per Armand Rondez, ricco di slanci e sperimentazioni, in sintonia non da ultimo con i fermenti diffusi dalla cultura giovanile di quegli anni.
Nella scelta di opere riunita per questa occasione, particolare interesse rivestono i dipinti materici, testimonianza di un’indagine che, intrapresa sulla suggestione delle ricerche di Dubuffet, mira alla libertà espressiva evitando tuttavia l’urlo scomposto e rimanendo invece entro una misura di elegante evocazione.
Nella produzione di Armand Rondez, l’opera incisa occupa un posto non secondario. L’artista adottò con grande entusiasmo questo mezzo espressivo, le cui potenzialità gli furono rivelate da Karl Guldenschuh, provetto nell’arte incisoria. Rondez amava combinare collage e segno inciso, non di rado inserendo frammenti di testo e moltiplicando così i livelli di significato del lavoro. D’altra parte restano sempre preservati in lui quella lucidità e quel rigore disegnativo che racchiudono uno dei suoi tratti stilistici più rappresentativi.
In possesso di una solida formazione accademica, conseguita a Madrid nei primi anni Cinquanta, Rondez riceve da Walter Jonas, carismatica e poliedrica figura di intellettuale, le indicazioni fondamentali per il suo percorso, caratterizzato da una posizione di originale individualità e di forte espressività.