Il biofiltro a Bioggio è stato risanato

Il Comune di Bioggio, in collaborazione con il Cantone, per cercare di combattere molti piccoli inquinamenti del Barboi, da una decina d’anni, si era dotato di un biofiltro naturale che era posizionato appena a monte del nuovo Ecocentro. Il biofiltro naturale propone un processo naturale di depurazione, per mezzo di piante, di acque inquinate. Questo sistema posizionato nel punto in cui il Barboi inizia a scorrere a cielo aperto, a ridosso del confine tra i Comuni di Manno e Bioggio. Lo stesso ha permesso, attraverso cinque moduli specifici composti da altrettanti materiali con caratteristiche diverse tra loro, di tamponare e neutralizzare tutta una serie di lievi inquinamenti, a tutela della qualità delle acque del tratto a valle e del lago.

Questo dispositivo si è rivelato efficiente, tant’è che le segnalazioni di inquinamenti negli anni successivi sono calate drasticamente, e ciò fino al dicembre 2016, quando il Barboi fu oggetto di un importante inquinamento con ingenti quantità di olio.
I primi successivi lavori di bonifica avevano comportato la rimozione della prima parte superficiale del biofiltro, mettendolo, di fatto, fuori uso. Successivamente, dopo aver raggiunto un accordo con i responsabili per le pretese di natura civile, il Comune di Bioggio, in rappresentanza anche dei Comuni di Manno e Agno, ha deliberato i lavori di rigenerazione del letto di pedo-fitodepurazione conclusisi di recente. Per la effettiva messa in funzione manca solo il tappeto vegetato, che ci sarà fornito solo al momento in cui le temperature, presso il fornitore, saranno adeguate per l’asportazione.
Grazie a questo risanamento, il tratto a cielo aperto del riale Barboi è ora di nuovo protetto da possibili futuri inquinamenti di lieve entità.